O paìs do futebol a Roma

O paìs do futebol a Roma
ANTEPRIMA MONDIALE PER IL FILM DI ACOCELLA

Roma, 20 dicembre 2018 – Alla presenza di un ricco parterre di ospiti e addetti ai lavori si è tenuta a Roma l’anteprima nazionale del docufilm O paìs do futebol, opera seconda di Dario Acocella, presentato nella serata di mercoledì 19 dicembre allo spazio Angelo Mai. Il film, prodotto da Zerozerocento Produzioni in collaborazione con Rai Cinema e Pepito Produzioni, è stato girato interamente a Rio De Janeiro durante i mondiali di calcio del 2014 e indaga, con attenzione e verità, la lotta contro il business del calcio che l’ormai eroe nazionale Eron Morais Melo porta avanti con fermezza da molti anni e in particolare in occasione di Brasile 2014.

Eron è riconoscibile dalla maschera di Batman che indossa abitualmente e insieme agli altri protagonisti del film – i piccoli Vitor e Darlan che vivono in una favela che si affaccia sullo stadio Maracanà e l’italiano Geremia, capitato quasi per caso a Rio – rappresenta i punti di vista non consueti attraverso i quali osservare quell’enorme evento mediatico e sportivo che raccoglie a sé migliaia di persone e cattura l’attenzione di milioni di spettatori attraverso radio e televisioni.

Questo docufilm mi ha impegnato per un anno e mezzo di lavoro, di cui due mesi e mezzo trascorsi in Brasile e non senza difficoltà – afferma il regista Dario Acocella – Ho contattato Eron dopo averlo visto in foto su un tabloid inglese e aver letto della sua lotta faticosa. I progetti audiovisivi possono raggiungere una forma più o meno perfetta una volta portati a termine, ma ciò che li rende davvero unici è la ricerca, che può essere svolta sui contenuti come sulle immagini. Quando c’è ricerca dietro ad un film, come in questo caso, allora vale sempre la pena realizzarlo“.

Grande interesse e coinvolgimento è stato mostrato da parte del pubblico presente nei confronti dei temi trattati nel film, in particolare le manifestazioni in Brasile contro sprechi e corruzione e la volontà di risvegliare una coscienza civile a favore della tutela dell’individuo e della collettività. La cifra registica di Dario Acocella si conferma attenta, precisa ma non invadente, nel narrare quegli aspetti scomodi che si celano dietro il business del calcio e nel seguire con discrezione ma pienezza le vicende dei protagonisti e i valori da essi rappresentati.

Dario Acocella è regista e sceneggiatore di serie televisive, film documentari, videoclip e cortometraggi. Inizia la sua carriera nel 2001 dedicandosi alla videoarte, lavora poi come aiuto regia in numerosi e importanti set televisivi e cinematografici. Esordisce alla regia televisiva nel 2009 con la serie Il Bene e il Male in onda su RaiUno in prima serata e al cinema nel 2013, con il docufilm Ho fatto una barca di soldi presentato alla Festa del Cinema di Roma. Attualmente è impegnato nella preparazione del suo primo lungometraggio di finzione dal titolo Aria.

 

 

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Anteprima nazionale per L’Hobby

Anteprima nazionale per L’Hobby
L’OPERA AL FESTIVAL POPOLI E RELIGIONI DI TERNI

TERNI – Venerdì 16 novembre, alle ore 21, proiezione del cortometraggio in concorso dal titolo L’Hobby, con Giovanni Anzaldo e Paola Pessot e per la regia di Dario Acocella. Il film, scritto da Luca Zesi, è prodotto da Accademia Togliani in collaborazione con Cinemetic, Santa Ponsa Film ed è realizzato con il contributo di Apulia Film Commission. È una sketch comedy in atto unico, una storia dolceamara che pone una coppia di fronte al problema più grande: tenere insieme relazione, autostima e ambizioni professionali. Intervengono il regista Dario Acocella insieme all’attrice Paola Pessot e ai produttori Adelmo Togliani e Gregorio Mariggiò. Altro grande ospite della giornata è il regista polacco Krzysztof Zanussi, presidente onorario del Festival e suo grande estimatore, avendo presentato nelle varie edizioni della kermesse tutti i lavori realizzati negli ultimi dodici anni. La serata renderà omaggio alla regista toscana cresciuta in Umbria Alice Rohrwacher – da sempre attenta indagatrice delle emozioni proprie dell’adolescenza – che riceverà il Premio Angelo alla Carriera Popoli e Religioni.

Il programma completo delle proiezioni e degli incontri, a ingresso libero, è consultabile sul sito www.popoliereligioni.it

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Iniziano le riprese de L’Hobby

Iniziano le riprese de L’Hobby
UN CORTOMETRAGGIO CON GIOVANNI ANZALDO

Roma, giugno 2018 – Ciak si gira: la Puglia fa da sfondo ad una nuova produzione cinematografica. La cittadina di Manduria e la provincia di Taranto sono in procinto di ospitare le riprese del cortometraggio dal titolo L’Hobby per la regia di Dario Acocella e con Giovanni Anzaldo (Romanzo di una strage di M.T. Giordana, Razzabastarda di A. Gassmann, Il capitale umano di P. Virzì, Non è un paese per giovani di G. Veronesi) protagonista maschile affiancato da Paola Pessot (Casanova di L. Hallstrom, Le Monde à l’Envers di J. Reninger, R.I.S. 2 – Delitti imperfetti di A. Sweet, Benvenuti a tavola di F. Miccichè) e dalla giovane Patricia Varvari.

Il film, scritto da Luca Zesi e prodotto da Accademia Togliani e cinemETIC in collaborazione con Santa Ponsa Film, è realizzato con il contributo dell’Apulia Film Commission e del NUOVOIMAIE.

Paola e Giovanni sono appena arrivati in quella masseria pugliese che avevano scelto due mesi prima per fuggire da Roma e dalla routine di una vita casa-lavoro-lavoro-casa. Paola sembra felice di trovarsi a Manduria, Giovanni ha la faccia di chi non ha ancora staccato la spina. Invece di buttarsi subito a mare, passeranno la giornata tra un divano e una sedia a cercare di capire come abbia fatto Giovanni a costruire l’ennesimo auto attentato alla sua timida carriera di attore, scatenando una reazione a catena che fa esplodere le loro ultime certezze sul rapporto di coppia e addirittura le loro stesse identità. Alla fine ne rimarrà soltanto uno. Chi?

Dichiarano i produttori del corto: “Sono orgoglioso di avere trovato in Giovanni Anzaldo e Paola Pessot i due protagonisti di questo corto perché sono attori dalle corde sia drammatiche che comiche, sfumature necessarie per raccontare la nostra storia, mentre Patricia Varvari è una giovane conferma” – afferma Adelmo Togliani. Aggiunge Gregorio Mariggiò: “Ho trascorso la vita tra battaglie ecologiste e sociali. Realizzare in Puglia questo corto ha per me un grande significato: amo la mia terra e il mio territorio e cerco di dare il mio contributo per valorizzarlo, attraverso lo spirito dell’etica e dell’ecologia uniti al cinema, con l’associazione cinemETIC”.

Le riprese de L’Hobby avranno inizio lunedì 18 giugno e si protrarranno per due giorni, sfruttando le location e le bellezze del territorio salentino.

 

Ufficio Stampa Accademia Achille Togliani/ info@accademiatogliani.it /+39 339.4593628

 

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09/11 Ho fatto una barca di soldi

09/11 Ho fatto una barca di soldi
DARIO ACOCELLA AL FESTIVAL DEL CINEMA DI ROMA

Oggi abbiamo incontrato per voi un grande amico, Dario Acocella, regista e sceneggiatore televisivo (ndr e non solo), e gli abbiamo rivolto alcune domande a proposito del suo film-documentario dal titolo Ho fatto una barca di soldi, presentato fuori concorso al Festival del Cinema di Roma (8-17 novembre 2013) all’interno della sezione Prospettive Doc Italia.

Il film conduce lo spettatore in un viaggio intorno all’artista Fausto Delle Chiaie, che esprime quotidianamente la propria esigenza artistica in mezzo alla strada. Un viaggio fino a Piazza Augusto Imperatore a Roma, dove Fausto da più di quarant’anni espone la propria arte, così lontano dai luoghi espositivi tradizionali ma così vicino alla gente che in quei luoghi difficilmente entrerebbe.

Il film prende il nome proprio da un’opera di Fausto: una piccola barca realizzata in plastilina e riempita con pochi spiccioli. Il racconto si snoda con una poesia unica, attraverso lo sguardo mai invasivo del regista, che ha saputo indagare con  estrema naturalezza la figura di questo artista restituendocene un’immagine vera, un ritratto senza filtri.

 

“Ho fatto una barca di soldi” racconta una giornata con Fausto Delle Chiaie, quasi in punta di piedi. Quali sono gli aspetti della sua arte e del suo vissuto su cui hai voluto particolarmente soffermarti?

  La cosa di cui avevo dannatamente bisogno era conoscere Fausto a fondo, nella sua sfera più privata ed intima, conoscere l’uomo per cercare di cogliere l’artista, il processo creativo e la spontaneità che lo muove verso la realizzazione delle sue opere. Ho voluto soffermarmi sul significato dell’essere artisti, fino in fondo, nel vivere una condizione fuori dal recinto dell’accademia, piuttosto all’interno della creatività e della fantasia che contraddistingue ogni essere umano.

 

Questo è un film documentario, quali sono i pregi e i difetti dal punto di vista registico nell’affrontare questo genere filmico?

 Il documentario ha dei pregi incredibili, ti da la possibilità di cogliere la verità di certi momenti in presa diretta, senza la costruzione o la ricreazione di certe situazioni che spesso sanno di artificiale. I problemi sono i medesimi…a volte perdere l’attimo può voler dire aver buttato una giornata di lavoro!

 

Con quali tecniche hai realizzato il film, quali strumenti hai preferito e perché?

 Inizialmente ci eravamo comunque prefissati di lavorare con una macchina da presa spesso utilizzata per il cinema…ma poi, fatti test sul luogo, ci siamo resi conto dell’enorme difficoltà che queste macchine hanno nel lavorare a bassissimi diaframmi. Inoltre sono molto pesanti e spesso l’operatore, costretto a lunghe sequenze di minuti interi, rischia di finire schiacciato sotto la scarsa praticità di questi mezzi. Ho optato infine per le dslr, macchine compatte, comode, con un ottima interpretazione del segnale digitale in assenza di luce, e con un unico difetto: la messa a fuoco. È bastato chiamare un bravo assistente operatore e il problema è stato risolto. 

 

Il film parla di ricerca espressiva e di creazione artistica quale fonte di appagamento personale. Nel tuo caso, quando l’arte cinematografica diventa fonte di appagamento?

 Per quanto possa sembrare assurda la mia affermazione che seguirà, visto il genere a cui mi sono riferito in questo film, posso dire che il cinema diventa appagamento quando vive di immagini create, immaginate, evocate; e non quando si limita a fotografare la realtà di certe situazioni in maniera fredda, razionale e statica. E’ vero che un primo piano è sempre un primo piano, ma credo che ci siano mille modi per interpretare questa affermazione, e quando si sceglie una porzione precisa di mondo da raccontare imprigionandola nel fotogramma, si deve avere un rapporto diretto con la propria sfera creativa e con il proprio immaginifico, solo allora si può stare certi di essere sulla giusta strada.

Ringraziamo Dario per la sua disponibilità e simpatia, con la speranza di averlo nuovamente nostro ospite a parlare dei suoi progetti futuri…

 

La pellicola “Ho fatto una barca di soldi” sarà proiettata in anteprima mondiale sabato 9 novembre 2013 alle ore 20.00 al Museo MAXXi (Via Guido Reni 4/A, Roma), il giorno successivo è attesa una seconda proiezione alle ore 14.30, sempre al Museo MAXXI. 

 

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