Buon Natale e Felice Anno 2020!
L’Accademia Togliani e il suo Staff augurano a tutti Voi un Buon Natale e un magnifico 2020!
Con l’occasione Vi invitiamo a visitare la nostra postcard natalizia e a dare un’occhiata alle nostre produzioni!
Leggi
Cinema e Product Placement
STARTHINK MAGAZINE PARLA DI NOI
Avete mai notato bottiglie di bibite famose, computer contrassegnati da particolari frutti ‘morsicati’, icone familiari sullo sfondo delle vostre pellicole preferite? Ebbene, quello è il product placement, oggi più che mai un’importante forma di finanziamento per il cinema.
Sul piano pratico il product placement consiste nell’inserimento, con finalità promozionali, di prodotti riconducibili a marchi ben riconoscibili all’interno di un film. Il lavoro di squadra portato avanti da un produttore e il brand inserzionista ha l’obiettivo di amalgamare con dovuto equilibrio il prodotto o il marchio all’interno della trama del film e quindi della sceneggiatura.
Non è sempre un lavoro facile rendere gradevole l’inserimento di marchi senza inficiare la fruizione del film da parte degli spettatori, ma ancora più difficile è la stessa attività di fundraising, volta a individuare quei marchi funzionali alla pellicola e disponibili ad investire. Un percorso spesso laborioso.
Ne parliamo con Adelmo Togliani, attore, regista e produttore che da qualche anno ha abbracciato con risultati soddisfacenti questa forma di finanziamento in alcune delle pellicole da lui dirette e prodotte.
Adelmo, cosa rappresenta per un produttore il product placement cinematografico?
Letteralmente il product placement è uno strumento che serve a supportare economicamente un’opera di audiovisivo. Per me è un validissimo mezzo, indispensabile per realizzare sogni filmici. Non so come ragionino gli altri produttori, ma per me e il mio piccolo team, spesso da un’idea autorale si passa in automatico ad un’idea produttiva e di finanziamento legata a una specifica categoria merceologica: food & beverage, luxury, beauty…
Articolo tratto da Starthink Magazine cura di Carola Tangari
Leggi