Impresa Cinema

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INCONTRO CON DANIELE URCIUOLO

Daniele Urciuolo è un giovane imprenditore, fautore della nascita del web magazine The Freak e produttore di alcuni importanti cortometraggi pluripremiati, ha inoltre ideato – con la factory Alfiere productions – il Formia Film Festival, kermesse che si avvicina a rapidi passi alla sua terza edizione e collabora come produttore cinematografico con la Maestro Production di Antonio Giampaolo.

Daniele, raccontaci innanzitutto cosa ha spinto un neo laureato in Giurisprudenza a rinunciare ad atti, tribunali ed udienze per buttarsi nel mondo della produzione cinematografica, quali sono stati i tuoi stimoli?

Nel 2010 mi sono laureato con una tesi sulla responsabilità del dirigente nella Pubblica Amministrazione alla LUISS di Roma ma presto ho capito che i criteri di trasparenza e meritocrazia di cui parlava il mio elaborato sarebbero rimasti un miraggio lontano, in un Paese corrotto come l’Italia. Alle aule di tribunale ho sempre preferito le sale cinematografiche, alle cravatte ho sempre preferito i cappellini da baseball e dopo un viaggio in Irlanda ho capito che dovevo seguire la mia passione.

Il tuo percorso professionale  ti ha visto inizialmente creatore del web magazine di arte e cultura The Freak (www.thefreak.it) che oggi è diventata una Casa editrice. Da cosa è stata dettata questa evoluzione? E’ stata naturale o la risposta ad una necessità?

Entrambe le cose. Fin dall’inizio io e il mio primo socio Pietro Maria Sabella volevamo costruire una community letteraria e oggi – dopo anni di lavoro e migliaia di opere pubblicate sul web – siamo riusciti ad aprire la nostra casa editrice.

Sei il Presidente di Alfiere Productions (www.alfiereproductions.com), quando hai deciso di fondare una factory e con quali obiettivi?

Alfiere productions nasce con l’obiettivo di promuovere l’arte e la cultura e di creare opportunità. Ho aiutato tanti giovani attori e registi ad emergere con film, pubblicità, spettacoli, eventi e festival.

Quali sono le produzioni di Alfiere Productions alle quali sei più legato?

Sicuramente “Senza Parole” di Edoardo Palma, un cortometraggio magico, prodotto con Giorgio Beltrame che ha regalato forti emozioni agli spettatori e mi ha permesso di iniziare seriamente a produrre.

Quali sono le difficoltà maggiori che, secondo te, deve affrontare oggi un giovane produttore?

Le difficoltà sono tantissime. Un giovane produttore non è solo un produttore, ma è prima di tutto un uomo di set, e deve essere a seconda dei casi un runner, un direttore di produzione che tratta con i fornitori, un location manager, un tecnico, un esecutivo, deve saper fare tutto. Io ho trent’anni e ora per me non è il momento di essere arroganti, ora è il tempo di lavorare, di immergersi nei progetti con impegno e sacrificio, i risultati – anche quelli di natura economica – si raccoglieranno dopo la semina.

Sei riuscito a portare a Formia un festival cinematografico che ogni anno ospita importanti nomi come Claudia Gerini, Sergio Rubini, Caterina Shulha, cosa ti ha spinto a idearlo e che risposta hai avuto dal territorio?

Idearlo è stato facile, l’ho sognato una notte di settembre, spinto dalla voglia di dimostrare come si può fare cultura senza soldi ma con idee e spinto dalla voglia di ricordare un amico che oggi non c’è più, un giovane autore Christian Oz Repici.

Con che criterio prepari una nuova edizione, parti da un tema, un personaggio, un film in particolare?

Sì e no. Quest’anno abbiamo omaggiato Alberto Sordi, l’anno prossimo omaggeremo Totò a cinquant’anni dalla sua scomparsa. La Giuria – composta da esperti cineasti e presieduta da Adelmo Togliani – è il fiore all’occhiello del Formia Film Festival, ma al di là di alcune tematiche legate al cinema che fanno da cornice al Festival, il Concorso è il cuore della manifestazione e il suo valore è determinato dalla qualità delle opere che si iscrivono ogni anno.

Hai collaborato e collabori tutt’ora con importanti registi come Leonardo Pieraccioni e Giuseppe Piccioni, puoi raccontarci che esperienze hanno rappresentato per te?

Due esperienze completamente diverse e altrettanto formative. Il set de “Il Professor Cenerentolo” di Pieraccioni è stato un set caldo per via del clima ma molto divertente. La troupe era diventata la mia famiglia e il set la mia casa. Due mesi su un’isola (Ventotene ndr) non si scordano facilmente. Con Leonardo c’è un bel rapporto di stima reciproca. Con Giuseppe Piccioni invece ho passato un mese a Gaeta sul set di “Questi giorni”, film ora nelle sale che è stato presentato al Festival di Venezia e mi ha regalato la gioia del mio primo vero red carpet. Piccioni è un maestro e ogni scena, ogni inquadratura era una masterclass d’autore.

Quali generi cinematografici prediligi?

Le commedie americane.

Quali sono i progetti imminenti che stai per realizzare?

Ora sto collaborando con la Maestro Production di Antonio Giampaolo e dopo aver prodotto spot, cortometraggi e videoclip tra cui quello della hit “Vivere a colori” di Alessandra Amoroso, stiamo sviluppando nuovi progetti cinematografici e accademici. Con Andrea Viganò a dicembre organizzerò un evento Younger’s in.movie a Milano. Con Adelmo Togliani c’è un cortometraggio con l’attrice Valentina Corti protagonista che a breve vedrà la luce. Con The Freak stiamo lanciando la prossima pubblicazione e organizzeremo un grosso evento a Roma. E sto pensando alla prossima edizione del Formia Film Festival.

 

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